Indossabile e integrabile: ecco lo scanning barcode del futuro

Indossabile e integrabile: ecco lo scanning barcode del futuro

Ogni azienda, di qualsiasi settore, inevitabilmente si trova di fronte all’esigenza di raccogliere le informazioni contenute nei codici a barre di prodotti, merci in entrata o in uscita, componenti e quant’altro.

Poter assolvere a questa funzione in maniera rapida, precisa e quanto più comoda possibile è pertanto una priorità per tutti.

Per andare incontro a questa esigenza i produttori di lettori di codici a barre stanno studiando soluzioni sempre più ergonomiche, facili da utilizzare e, naturalmente, prestazionali.

Bisogna infatti ricordare che, nel mondo della tecnologia inerente alla vendita assistita, i dispositivi di scanning ed i totem multimediali sono gli elementi che nell’ultimo periodo si stanno evolvendo sempre di più.

In questa fase specifica si stanno creando due filoni di prodotti: gli scanner indossabili e i lettori barcode integrabili con smartphone.

Scanner indossabili: la lettura dei codici a barre a mani libere

Per quanto concerne il mondo dei dispositivi di scanning barcode di tipo “wearable” si tratta di una tecnologia che, nonostante sia nata ormai diversi anni fa, solo nell’ultimo periodo ha raggiunto una maturità in termini di prestazioni del tutto equiparabili a quelle dei lettori di codici a barre tradizionali.

Come dice il nome stesso, gli scanner indossabili presentano il grandissimo vantaggio di lasciare libere le mani dell’operatore, consentendogli così di poter effettuare la lettura e, al tempo stesso, svolgere altre attività. Questo comporta una forte riduzione in termini di tempo impiegato e un aumento della produttività.

Questi dispositivi possono presentare principalmente due fattori di forma. Il primo è quello “ad anello”, posto su un dito dell’operatore, mentre il secondo è un bracciale da apporre sul polso.

Come effettuare lo scanning di barcode con lo smartphone

Per diversi anni si è pensato di poter effettuare la scansione dei codici a barre attraverso l’utilizzo di smartphone di tipo “consumer”, quelli che tutti noi portiamo in tasca, semplicemente fotografando il codice a barre da leggere. Un metodo che però presentava diversi problemi legati alla qualità della fotocamera, la scarsa durata della batteria, la fragilità degli smartphone. Oggi però è possibile affidare la lettura dei codici a barre, per attività di scanning ad esempio finalizzate all’inventario, semplicemente integrando ad uno smartphone una “slitta” dotata di ottica per la lettura dei codici a barre 1D, 2D e per i codici RFID. Questi dispositivi eliminano i limiti tradizionali che gli smartphone presentavano nella decodifica dei codici:

  • La lettura non è più affidata alla fotocamera ma all’ottica della slitta;
  • lo smartphone sfrutta la più prestazionale batteria della slitta e non la propria;
  • la slitta diventa una culla rugged che rende il telefono estremamente resistente a urti e cadute.

Di fatto con un semplice dispositivo “ad incastro”, lo smartphone si trasforma in un vero e proprio computer mobile per la gestione delle attività di scanning dei codici a barre.

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